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Curcuma e Fegato

Agli albori dell’Ayurveda, cioè della “scienza della lunga vita” come in indù viene chiamata questa medicina tradizionale dell’India, la curcuma era già presente.

Lo stesso nome curcuma deriva dal sanscrito Kum-Kuma, che pur con varianti fonetiche, è rimasto immodificato nelle lingue di tutte le aree dove non cresce questa pianta, dal Giappone alla Finlandia, dall’Africa all’America Latina.

 

La parte nobile della pianta è il tubero, che dopo essere stato pulito, bollito ed essiccato viene macinato in una polvere giallo arancione, chiamata haldi (=il colore dell’alba). Per il colore dorato e la consistenza impalpabile viene anche denominata “polvere d’ala di farfalla”.

 

Il nome più diffuso è rizoma turmerico, già citato da Marco Polo nel 1280 ed introdotto nel secolo successivo in Europa dai commercianti arabi e, nel XVI secolo, da Vasco de Gama.

Fu tuttavia solo la combinazione con alte spezie che diede fama al turmerico in Occidente, quando gl inglesi inventarono il curry.

 

Attualmente il turmerico viene chiamato in Europa anche “zafferano delle Indie” o “zafferano di Giava”, perché dà colore e sapore al cibo (oltre a preservarlo, essendo un potente antiossidante), ma è molto meno noto come agente promotore di salute.

 

L’altezza della pianta è di circa 100-150 cm, con foglie oblunghe ed appuntite e fiori gialli a forma di imbuto.

Sono note oltre 120 specie di curcuma, a solo in alcune (C. longa, C. zeodaria, C.magga, C. xanthoriza, C. aromatica, C. phaeocaulis, Costui specious, Etlingera elatior, Zingiber cassumunar), sono presenti i principi attivi, i curcuminoidi.

Effetti epato-biliari della curcumina

La curcumina esercita sul sistema epatobiliare e non solo 6 effetti fondamentali

  •  Effetto      coleretico e colagogo
  • Effetto      antifibrotico
  • Effetto      epatoprotettivo
  • Effetto      antinfiammatorio
  • Effetto      anticarcinogenetico
  • Effetto      antiossidante

 

Tratto da  “PROFILO SCIENTIFICO” Airon Edizioni

Il mio consiglio:

potete usare la curcuma intanto per colorare i vostri piatti, in quanto anche l’occhio vuole la sua parte. Contemporaneamente ne potete sfruttare le proprietà benefiche soprattutto in caso di problemi epatici, digestivi e relative al sistema immunitario.

 

 

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