L’alimentazione nelle patologie neuro degenerative

Negli ultimi tempi mi sono trovata più volte in contatto con parenti di persone anziane malate di Alzheimer o demenza senile.
La persona che vedete nella foto si chiama Nella ed è la mamma di una mia stimata collega Tiziana Naclerio che ha aperto un gruppo su Facebook di mutuo aiuto per le persone di Imperia (per iscriverti puoi chiedere qui)
Per questo motivo ho deciso di scrivere un articolo di come l’alimentazione sia un fattore predisponente e come giochi un ruolo fondamentale nella comparsa e progressione della malattia.
Ogni malattia ha una base genetica, per cui se non si ha una predisposizione non si manifesta.
La predisposizione genetica tuttavia non è una condanna, infatti non tutte persone sviluppano una malattia anche se sono predisposte.
Molti fattori ambientali tra cui l’alimentazione e le emozioni infatti giocano un ruolo fondamentale e determinante sia nell’iniziazione che nella promozione della malattia stessa.
Cito qui un paragrafo tratto dal libro The China Study scritto da Colin Campbell che ti consiglio di leggere se anche tu sei convinto, o ancora non lo sei, che l’alimentazione giochi un ruolo fondamentale nella prevenzione e cura delle malattie.
“Sappiamo tutti che l’invecchiamento porta con sé una diminuzione delle capacità rispetto a quando eravamo più giovani, ma ci sono valide prov scientifiche che dimostrano come la facoltà di pensare lucidamente anche in età avanzata non sia qualcosa a cui dobbiamo necessariamente rinunciare. Perdita di memoria, disorientamento e confusione non sono conseguenze inevitabili dell’invecchiamento, ma problemi legati al fattore cruciale del nostro stile di vita: l’ ALIMENTAZIONE.”
Ci sono due principali condizioni patologiche relative al declino mentale.
La prima è più lieve ed è chiamata “indebolimento cognitivo” o “disfunzione cognitiva”, in cui si ha una perdita delle facoltà mentali che può essere più o meno grave.
La seconda è più grave comprende la DEMENZA VASCOLARE e il MORBO DI ALZHEIMER.
La prima di solito ha come causa una serie di micro ictus nel cervello e la seconda ha come causa la deposizione della sostanza beta amiloide in aree critiche del cervello compromettendone la funzionalità.
Il 10-20% delle persone affette da indebolimento cognitivo può peggiorare fino alla demenza o all’Alzheimer.
I fattori predisponenti sono l’ipertensione, l’ipercolesterolemia e aumento di radicali liberi.
Ora sappiamo bene quanto l’alimentazione vegetale e integrale sia importante per ridurre ipertensione e colesterolo e quanto gli antiossidanti contenuti in frutta e verdura contrastino l’azione dei radicali liberi. In particolare questa azione è attribuita alla vitamina C e alla vitamina E, al beta carotene e folati (presenti solo in alimenti vegetali) e al selenio, ferro e zinco (presenti sia in alimenti vegetali che animali).
Ci sono numerosi studi scientifici che dimostrano come un’alimentazione ricca di proteine animali e scarsa di cibi vegetali sia un fattore causante e promuovente sia della demenza che dell’Alzheimer.
Una dieta ricca di proteine e grassi animali aumenta il rischio di demenza, e una dieta ricca di colesterolo aumenta il rischio di deposizione di beta-amiloide comune nell’Alzheimer.

“A conferma di questi risultati ottenuti sugli animali da laboratorio, uno studio su oltre 5000 soggetti umani ha rilevato che una maggior assunzione di grassi alimentari e colesterolo tendeva ad aumentare il rischio di Alzheimer nello specifico, e di demenza in generale“
Interessante anche ciò che scrive il dott. Franco Berrino nel suo libro IL CIBO DELL’UOMO prendendo in considerazione anche il morbo di Parkinson.
“Uno stile di alimentazione di tipo mediterraneo caratterizzato da verdure e frutta fresca, cereali integrali, legumi e pesce è risultato associato a un significativo minor rischio di malattia di Parkinson rispetto a uno stile con carni rosse.[….] Grandi studi prospettici hanno riscontrato un rischio di Parkinson che aumenta con il consumo di formaggio”
“Le malattie neuro degenerative – Alzheimer, Parkinson, Huntington, SLA, sclerosi multipla – hanno alcune caratteristiche comuni che hanno a che fare con la dieta: tutte l’infiammazione e perturbazioni del metabolismo del glucosio, molte il deposito di proteine anomale all’interno delle cellule nervose”
In conclusione alcuni passi per ridurre il rischio di queste malattie e rallentarne il decorso:
- evitare la carne rossa e gli insaccati
- evitare i latticini
- ridurre al minimo il quantitativo di pesce e uova
- evitare lo zucchero e le bevande zuccherate
- prediligere i cereali integrali alla pasta e alla farina bianca
- aumentare il consumo di frutta e verdura, almeno 5 porzioni al giorno e
anche di più.
Varia il colore in modo da introdurre più varietà possibile di vitamine e
sali minerali.
- utilizzare i legumi e la frutta secca come fonte proteica
- bere almeno 2 litri di acqua al giorno, un cervello disidratato invecchia prima
- mantieniti attivo mentalmente, leggi, gioca a compilare i cruciverba
- fai qualcosa per uscire dalla normale routine quotidiana e passa più tempo
all'aria aperta nella natura
Leggi i libri:
E se vuoi approfondire le tue conoscenze in alimentazione puoi seguire i prossimi corsi qui
Per prendere un appuntamento puoi scrivere a leslyepario@gmail.com o iniziare il percorso su Skype