Limitare il sale e alimenti ricchi in sale per la prevenzione oncologica
Perché è importante limitare l’apporto di sale e di alimenti ricchi in sale per la prevenzione oncologica?
Amici di Liguriaweb.tv bentornati a questa nuova puntata di Cambia vita con calma sempre della serie raccomandazioni e per la prevenzione oncologica e lo stile di vita attraverso l’alimentazione questa è la settima indicazione che trovate nel report pubblicato nel 2007 dal WCRF World Cancer Reserch Found e se guardate tutte le altre puntate precedenti abbiamo analizzato altri fattori di rischio.
Quello di cui parlerò oggi, come potete leggere dal titolo, è limitare gli alimenti salati, il sale e gli alimenti ricchi in sale.
Sono sicura che avete già sentito parlare dell’importanza della riduzione del sale per ridurre il rischio di ipertensione; le evidenze scientifiche dimostrano che anche per il tumore è importante ridurre il sale soprattutto per una correlazione con il cancro allo stomaco.
I tumori allo stomaco sono classificati in due categorie:
i cardia che riguardano la giunzione gastroesofagea e la parte alta dello stomaco
i non cardia e che riguardano tutta l’altra parte dello stomaco.
Il consumo eccessivo di sale amplifica i danni del generico Helicobacter pylori e quindi può danneggiare proprio il rivestimento interno allo stomaco, inoltre aumenta la produzione di prodotti nitroso implicati in diversi tipi di tumore con diversi meccanismi di azione e si è evidenziato che sono collegati piuttosto alla parte distale dello stomaco.
Secondo le raccomandazioni dell’organizzazione mondiale della sanità, come vediamo nella slide successiva, durante la giornata ci si dovrebbe attenere ad un consumo di sale inferiore ai 5 grammi. Questo potrebbe prevenire addirittura due milioni e mezzo di morti per tumore allo stomaco.
Quanto sale usate nella vostra alimentazione?
Potreste pensare “…ma io non ne uso tanto…”! In realtà, come potete vedere in questo grafico, un 10% è il contenuto presente naturalmente negli alimenti, ma ben il 54% si trova nei prodotti confezionati come pane, crackers, grissini, prodotti da forno, eccetera e poi abbiamo un 36% di “sale aggiunto”; per cui esserne consapevoli è importante come vediamo nella slide seguente pensate che semplicemente 100 g di salmone affumicato ne contengono già 4 g oppure, 50 g di prosciutto crudo ne contengono 3,4 grammi. E’ dunque importantissimo soffermarsi sulla lettura delle etichette per sapere quanto sia il sale contenuto in un alimento. Sono alimenti a basso contenuto di sale sotto 0,3 grammi, ad alto contenuto di sale tra 1 e 1,2 grammi.
Quali sono i piccoli passi che potete fare per ridurre il contenuto di sale nella vostra alimentazione?
– leggere le etichette che è sempre la prima cosa da fare
– sostituire tutti i prodotti inscatolati con i prodotti freschi: se utilizzate dei legumi, magari sotto sale, è importante sciacquarli bene prima di utilizzarli
– evitare la saliera in tavola
– al ristorante prima di aggiungere il sale assaggiare quello che avete ordinato
– in sostituzione al sale, per insaporire e ritrovare comunque il piacere del cibo, introdurre le spezie e le erbe aromatiche.

Qui in Liguria, nella piana di Albenga proprio dove stiamo registrando le puntate, vengono coltivate erbe aromatiche che vi invito a introdurre come basilico, il rosmarino, la salvia, l’alloro, il timo; per spezie intendo ad esempio lo zenzero, la cannella, il peperoncino, il pepe a seconda ovviamente del vostro gusto. QUI potete trovare un articolo dove lo approfondisco.
Vi invito a condividere questo articolo con chi sapete possa averne bisogno.
Se avete domande scrivetele nei commenti qui sotto e sarò lieta di rispondervi.
Scoprite qui le altre puntate sulle raccomandazioni del WCRF
Un abbraccio!